Nei 30 mercati europei, in un febbraio orribile, sono state immatricolate 804mila autovetture. Calo del 5,4% su febbraio dell’anno scorso, quando si pensò che più giù di così non si sarebbe mai potuto andare, quando si fronteggiava la terza ondata e si attendeva l’introduzione del vaccino. Un ritmo diversamente allegro che fa dei primi due mesi di quest’anno un bagno amaro da 1,63 milioni di targhe, appese ai nuovi eventi di guerra che invadono ogni settore dell’economia continentale. La differenza percentuale sull’analogo periodo del ’21 è -3,9%. Forse una sorpresa? Probabilmente sì, perché anche le previsioni 2022 per l’Europa occidentale sono andate giù a perpendicolo. Nel giro di due mesi siamo passati dal +8,6% con 11,5 milioni di autovetture di gennaio, al recente +3,6%, da 10,96 milioni. Più di mezzo milione di Passenger Car scompare improvvisamente dalle prospettive. Nessuna vasca vittoriana alla fine della pandemia, si scende ancora. Nell’analisi per area, l’Unione europea perde il 6,7%, il Regno Unito migliora del 15% netto. In area Efta, una brutta Norvegia a -23,8% trascina a -6,6% il gruppo. Ai Gruppi cadono le spalle. A febbraio Volkswagen perde l’11,6% e Stellantis il 17,5%, con Peugeot, Alfa Romeo e Fiat titolari di flessioni oltre il 20%. Renault galleggia su un -3,8%, ma guadagna quote. Hyundai +25,1%, Toyota +4,7%.
Mercato Europa - Vendite per Gruppi e Marche - Febbraio 2022
Mercato Europa - Vendite per Paese - Febbraio 2022