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Calo a due cifre anche ad aprile per il mercato dell’auto continentale. Stando ai dati comunicati da Acea, nel mese e nei 30 mercati analizzati, sono state immatricolate 830mila nuove Passenger Car, per un calo del 20,2% su base annua. Dopo i risultati registrati durante la pandemia del 2020, si tratta del peggior aprile da quando si tiene conto delle immatricolazioni di autovetture in Europa. È il decimo calo mensile consecutivo; un trend che porta il cumulato dei primi 4 mesi a 3,583 milioni di targhe, per una flessione del 13% sullo stesso periodo del 2021. Nessuna novità, nessuna sorpresa: mentre i problemi di offerta globale non mostrano segni significativi di allentamento, con l’industria sempre chiamata a sopportare le conseguenze delle difficoltà di approvvigionamento, le prospettive di fondo della domanda si stanno a poco a poco affievolendo, complice la guerra. In questo contesto sempre più fragile, le previsioni per il 2022 subiscono un ulteriore taglio: Europa Occidentale, volumi al di sotto dei 10 milioni e calo del 6% sul 2021. Una visione che trova conforto nel crollo della fiducia dei consumatori di eurozona negli ultimi due mesi, con la prospettiva per quest’anno di assistere a una scomoda compressione del reddito reale per le famiglie. Tra i Gruppi, nelle diffuse pertinenze ostili del segno meno spicca il +13,2% di Hyundai.
Mercato Europa - Vendite per Gruppi e Marche - Aprile 2022
Mercato Europa - Vendite per Paese - Aprile 2022

Slittamento al 2040, i persistenti sentori del dubbio

Molti gli argomenti dell’estate, per alcuni la più calda; per altri: normalmente calda; per altri ancora: macchisseneimporta.
Detto del meteo, torniamo a parlare del tempo, quello cronologico, cronometrico e cronografico, protagonista del nostro fondo di undici mesi fa, quando ne indicavamo l’importanza per affrontare le istanze che la concorrenza cinese già allora stava generando.
Riprendiamo l’argomento grazie allo spunto offerto da Luca de Meo, orgoglio nazionale del management automobilistico.
Il 28 luglio, a margine della presentazione dei dati finanziari del Gruppo Renault, de Meo ha suggerito uno slittamento al 2040 per lo stop alla vendita dell’endotermico. Una misura che permetterebbe di “far crescere ancora il mercato dell’elettrico”, ha affermato il Ceo di Renault. Una dichiarazione basata su stime a 12 e a 17 anni che quantomeno lasciano i persistenti sentori del dubbio, nel senso che non possono che essere delle congetture, cioè giudizi relegati al rango di ipotesi. Nella successiva intervista a Quattroruote del 4 settembre, de Meo ha modificato il tiro aprendosi, giustamente, “a vari scenari”. Insomma, la casa va costruita con il regolo di piombo per avere agio di adattarsi alle asperità del momento, ma su fondamenta perfettamente in squadro e poggiate sull’assioma dell’indietro non si torna. Nessun commento ulteriore; viene solo in mente, in merito allo slittamento temporale, qualunque esso sia, l’epocale riforma del calendario voluta da Cesare (Gaio Giulio).

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