In un mese, quello di maggio, difficilissimo da interpretare, caratterizzato dagli incentivi introdotti a metà del mese dopo un lungo periodo di false partenze, il Panel si produce in una performance degna di nota: lo scostamento tra la previsione dei nostri Concessionari (-21%) e il calo delle consegne rispetto a maggio 2021 (-15%) è stato di 6 punti percentuali. Risultato di rilievo se si mettono in conto le diverse variabili economiche, ormai ben note, che stanno influenzando il mercato: gli strascichi del Covid, la guerra in Ucraina e la conseguente incertezza economica. Un nuovo calo a doppia cifra quindi, per le vendite di auto nel nostro Paese, l’undicesimo consecutivo – l’ultimo mese con il segno positivo è stato giugno 2021 – ma anche il meno pesante della serie. Se è già cominciato il recupero è ancora presto per dirlo, certo è che, come anche sottolineato da Unrae, molti dei milioni di euro messi a disposizione si sono già volatilizzati in fase di prenotazione, soprattutto per i modelli di volume, e “rimane ancora irrisolto il problema dell’esclusione delle persone giuridiche – aziende e società di noleggio – dai benefici”. Preoccupa, inoltre, l’assenza di imminenti provvedimenti riguardanti le infrastrutture di ricarica elettrica. E al momento di andare in stampa, è già assodato che i contributi da 2mila euro a vettura erogati per la rottamazione di modelli inquinanti da sostituire con auto a emissioni ridotte sono già finiti, mentre una tiepida accoglienza è stata riservata ai bonus sulle auto elettriche pure e alle ibride plug-in, veicoli probabilmente ancora troppo costosi per gran parte della popolazione e non adeguatamente supportati da una rete di ricarica capillare. Il risultato è che, per questi veicoli, ci sono ancora, al momento, oltre 300 milioni di euro a disposizione. Non fa dunque molto stupore la previsione che il Panel dei nostri Concessionari ha elaborato per il mese di giugno: si pronostica un altro calo a doppia cifra, -12,50% rispetto al giugno del 2021, per circa 131.000 immatricolazioni. La raccolta ordini in concessionaria di maggio è stata giocoforza positiva: +9% rispetto al maggio dello scorso anno e +37,5% rispetto ad aprile 2022. Ma è la previsione per la raccolta ordini di giugno che risulta anch’essa in negativo: -7,1%. Fra gli altri risultati di maggio spicca la crescita dei contatti, un consistente aumento rispetto al mese precedente, con una media di 748 per concessionaria; verticale l’aumento di quelli via social, con quasi 1.000 contatti di media. Crescono bene anche i lead (192) che realizzano un’alta percentuale di conversione in contratto, 6,25%, quasi doppia rispetto ad aprile. Tempi di consegna lunghissimi, 151 giorni, ma si è assottigliato il tempo medio necessario per la chiusura di un contratto, 14 giorni rispetto ai 20 del mese precedente. Fra le auto più vendute in concessionaria, la Peugeot 208 e la Suzuki Ignis. In questo mese, gran parte delle risposte sono arrivate dai Panelisti del Nord (56,5%), mentre si sono equivalse quelle arrivate da Centro e Sud/Isole, 21,7%.
Nel panorama nazionale degli sconti di maggio, calma piatta per le auto a benzina e diesel che aumentano sì, ma per meno di mezzo punto percentuale. In discesa le auto ad alimentazione alternativa che registrano quasi un punto e mezzo in meno rispetto ad aprile. Variegati i risultati nelle aree geografiche: tutte le alimentazioni in crescita al Centro Italia, in particolare le Benzina che segnano oltre 2 punti percentuali in più rispetto al mese precedente. Sostanziali le diminuzioni nel Sud/Isole per auto a gasolio (-3,22 punti) e Alternative (-5).
Probabilmente grazie anche alla spinta degli incentivi, Diesel sempre pimpante a livello nazionale, con particolare riferimento agli ordinativi del mese che registrano oltre 5 punti e mezzo in più, mentre le consegne si mantengono appena sopra la parità. Fanno sensazione anche gli 11 punti di aumento degli ordini registrati al Nord Italia (consegne +4,83). Stranamente segna il passo il Sud/Isole con -3 punti sia per le consegne sia per gli ordini, ma fanno ancora più specie i 9 punti in meno di consegne al Centro Italia che per gli ordini raccoglie, d’altro canto, un +1,3.